La configurazione di una marcatrice laser: regolazioni e controllo della potenza per risultati impeccabili

La marcatura tramite laser permette di portare a termine una grande varietà di lavorazioni, che spaziano dall’incisione di simboli, nomi o codici alla fotoincisione, andando ad agire su metalli preziosi, acciaio, plastica e molti altri supporti. 

Per eseguire ognuna di queste lavorazioni è necessario regolare e configurare la marcatrice in modo specifico, andando a impostare i suoi parametri in modo diverso a seconda del tipo di intervento, del materiale su cui si va a intervenire e dello spessore dell’oggetto da trattare.

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Il funzionamento di una marcatrice Elettrolaser

Le marcatrici Elettrolaser dispongono di un’area di lavoro interna, le cui dimensioni possono variare dai 6x6 cm fino ai 15x15cm, nella quale è possibile inserire gli oggetti da marcare o tagliare. 

Il laser per marcatura è regolato tramite un software che è in grado di incidere sull’oggetto immagini o disegni vettoriali forniti dall’utente: è quindi sufficiente disegnare sul foglio di lavoro l’immagine che si vuole riprodurre, oppure caricare un file di immagine realizzato tramite altri software per avviare il processo che porta alla sua precisa riproduzione, nella dimensione desiderata, sull’oggetto inserito all’interno dell’area di lavoro del laser. 

Il movimento del laser è controllato tramite un sistema di specchi che regolano l’asse x e l’asse y della lente da cui esce il raggio laser, senza intervento di bracci meccanici o altro. In questo modo, tramite lo spostamento della lente, il raggio si sposta all’interno dell’area di lavoro effettuando incisioni via via più profonde

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La regolazione dei parametri di una marcatrice

L’operatore che utilizza la marcatrice laser ha la possibilità impostare manualmente alcuni dei parametri che regolano il raggio laser, in particolare:

  • Potenza
  • Frequenza
  • Velocità

La combinazione di questi tre parametri incide in modo significativo sul risultato finale della lavorazione, e sta all’operatore individuare il setting migliore in rapporto alle sue esigenze e al tipo di materiale che sta andando a trattare

Per effettuare un’incisione superficiale sull’oro, ad esempio, è sufficiente utilizzare potenze relativamente basse, mentre per ottenere solchi profondi o trattare materiali molto riflettenti è necessario aumentare la potenza o, laddove ciò non è possibile senza danneggiare l’oggetto che viene lavorato, ripetere più volte il passaggio sulla medesima area.

Anche altri parametri influenzano il settaggio della macchina: se, ad esempio, si sta trattando un pezzo che dovrà comunque affrontare lavorazioni successive, è possibile aumentare la potenza e ridurre la velocità, per ottenere più rapidamente il risultato, anche se con un livello di precisione minore. Se invece si vuole avere un risultato più pulito è opportuno ridurre la potenza e aumentare i tempi, sapendo che il maggiore investimento di tempo sarà ripagato da un’incisione o da un taglio decisamente più precisi.

L’investimento di tempo per portare a termine un’incisione, comunque, è generalmente molto limitato: una delle lavorazioni più diffuse in oreficeria, ovvero l’incisione di nomi o simboli su anelli o ciondoli, normalmente può essere completata in pochi secondi. Il tempo aumenta se, invece di incidere una linea, si va a scavare un’intera area all’interno di un contorno definito, o se si vuole ottenere un solco di maggiore profondità.

Elettrolaser fornisce a tutti i suoi clienti una lista di parametri di base che possono essere considerati come punto di partenza per l’incisione di diversi tipi di materiale; a partire da questo range di valori gli operatori hanno la possibilità di andare ad affinare la regolazione, a seconda delle loro necessità specifiche e delle modalità organizzative della loro azienda. In ambito orafo, ad esempio, è frequente che le lavorazioni da portare a termine siano molto diverse tra loro, e che quindi l’operatore debba volta per volta valutare quali sono i parametri più adatti per ottenere un certo risultato. In ambito industriale, invece, quando la marcatrice viene usata per incidere marchi di fabbrica o numeri di serie sui prodotti è possibile definire qual è la combinazione di parametri migliore per ottenere un risultato ottimale e salvarla per poi andarla a richiamare ogni volta che si deve eseguire quella specifica incisione.

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Effettuare tagli con la marcatrice laser 

Un caso particolare dell’utilizzo delle marcatrici laser è la realizzazione di tagli, che vengono effettuati facendo compiere al laser più volte il medesimo percorso, fino ad arrivare a perforare il metallo. In linea generale per effettuare un taglio possono essere usate potenze superiori a quelle utilizzate per un’incisione, ma anche in questo caso è opportuno procedere con prudenza, tenendo sempre conto delle caratteristiche dello specifico materiale che si va a tagliare. Nel caso dell’argento, ad esempio, è possibile utilizzare senza rischi potenze anche elevate, mentre se si deve tagliare l’oro è preferibile ridurre i valori di potenza e aumentare il numero di passaggi.

Ovviamente, lo spessore della lastra da tagliare influenza in modo decisivo la regolazione dello strumento; per questo è possibile definire alcuni parametri standard da utilizzare in situazioni particolari (ad esempio, il taglio di un oggetto in oro dello spessore di 1 mm) che possono poi essere modificati direttamente dall’operatore via via che la sua confidenza con la macchina aumenta e diventa per lui più semplice capire come ottenere risultati qualitativamente migliori, o ridurre i tempi di lavoro.

I tecnici Elettrolaser sono sempre a disposizione dei clienti per fornire informazioni in merito al corretto settaggio delle marcatrici e per effettuare insieme valutazioni relative a lavorazioni o materiali particolari. In più, esiste anche la possibilità di controllare il laser da remoto, per aiutare gli utenti nella configurazione della marcatrice e stabilire insieme quali sono i parametri ottimali a cui fare riferimento per svolgere specifiche lavorazioni.

 

 

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